Alberto Savinio

nasce ad Atene il 25 agosto 1891, col nome di Andrea de Chirico (è il fratello minore di Giorgio). Alla morte del padre Savinio, dopo un primo soggiorno in Italia, si trasferisce a Monaco di Baviera dove prende lezioni di armonia e contrappunto dal famoso compositore Max Reger. Nel 1910 si trasferisce a Parigi, culla dell’avanguardia moderna, adottando lo pseudonimo di Alberto Savinio. Nel 1915 l’Italia entra in guerra e i due fratelli De Chirico raggiungono il distretto di Ferrara dove l’incontro con Carrà e De Pisis determinerà la diffusione della pittura metafisica. Nel giugno del 1917 Savinio è inviato a Salonicco come interprete. Alla fine della guerra rientra a Roma e nel 1918 pubblica il suo capolavoro, Hermaphrodito, per le Edizioni de La Voce. Nel luglio 1926 si trasferisce a Parigi con la moglie, l’attrice Maria Morino, e inizia l’attività di pittore. Nel 1933 rientra in Italia e nel 1936 si stabilisce a Roma. Questi anni vedono Savinio impegnato in una fitta attività letteraria. L’artista collabora con numerose testate nazionali, come «La Stampa», «La Nazione», «Lavoro Fascista». Nel 1933 fonda e dirige a Milano la rivista «Colonna». Dal 1937 collabora con la rivista «Omnibus» di Leo Longanesi, chiusa nel 1939 per un articolo di Savinio sulla morte di Leopardi a Napoli, considerato irriverente dal regime. Negli anni di guerra escono i libri che gli procurano maggiore fama: Infanzia di Nivasio Dolcemare (1941), Narrate, uomini, la vostra storia (1942), Casa «la Vita» (1943), Ascolto il tuo cuore, città (1943), Tutta la vita (1945), Sorte dell’Europa (1945). Dal 1941 inizia a scrivere le voci che verranno raccolte nel volume Nuova Enciclopedia (1977). Alla fine degli anni Quaranta intensifica l’attività pittorica e realizza anche molti allestimenti scenici di opere liriche per il Teatro alla Scala. Il 5 maggio del 1952 muore a Roma.

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