L'opera pittorica e grafica di Girolamo da Carpi (1501-1556), pittore della corte estense, in una aggiornata monografia, corredata da un ricco apparato iconografico. Girolamo Sellari è due anni più giovane di Giulio Romano, di due più anziano di Parmigianino, coetaneo di Perino del Vaga. I suoi modelli compositivi sono Raffaello, Giulio Romano, Parmigianino, Peruzzi, Polidoro da Caravaggio e, ovviamente, l’antico. Alle spalle di tutto è il background ferrarese di corte al quale Girolamo ha accesso tramite il padre Tommaso, del quale nulla resta, ma che dai documenti d’archivio si presenta come figura polifunzionale alla corte degli Este, dal 1503 al 1545, decoratore, corniciaio, scenografo; con lui Girolamo, giovane apprendista, ha accesso allo studio dei marmi e al camerino di Alfonso d’Este nella sua progressione, prima di trasferirsi a Bologna alla metà degli anni venti. Nella città pontificia, come attesta Giorgio Vasari, esegue molti ritratti, un genere in cui diventa specialista e che agevolerà il suo rientro alla corte estense all’avvento del nuovo duca Ercole II (1534), presso la quale sarà attivo anche come architetto fino alla morte (1556), salvo una lunga parentesi romana in cui servì il cardinale Ippolito II d’Este e, brevemente, il papa Giulio III (1550-1553). In questo libro, a più di 40 anni dalla monografia di Amalia Mezzetti, si presentano, per la prima volta strettamente interrelate, in forma monografica, l’opera pittorica e grafica. Costituisce una novità lo stesso catalogo dei disegni sciolti del maestro, riferibili a tutta la carriera del pittore, e irrinunciabile integrazione del corpus del già bene noto Taccuino Romano (Canedy, 1976; distribuito tra la Rosenbach Library di Philadelphia, la Biblioteca Reale di Torino e il British Museum di Londra), composto da disegni di formato lungo e stretto, che annotano, copiano, estrapolano, nei tardi anni del soggiorno nell’Urbe, modelli dall’antico e dal moderno per uso personale e della bottega.
- PREMESSA
- QUESTIONI DI FORTUNA CRITICA
- 1.1. La formazione ferrarese
- 1.2. Il supposto rapporto Girolamo-Correggio
- 1.3. Girolamo e Roma
- 1.4. La fama di pittore di ritratti
- 1.5. Girolamo e il disegno
- IL PERCORSO
- 2.1. Tra Ferrara e Bologna (1524-1534)
- 2.2. Ritorno a Ferrara (1534-1549)
- 2.3. Gli ultimi anni, tra Roma e Ferrara (1549-1556)
- 2.4. Il ritrattista
- GIROLAMO E IL DISEGNO
- 3.1. Il taccuino romano, i primi proprietari e il problema dei «followers»
- 3.2. I fogli sciolti
- CATALOGHI
- 4.1. Dipinti religiosi e profani
- 4.2. Ritratti (R)
- 4.3. Dipinti rifiutati, attribuiti, incerti (A)
- 4.4. Ritratti respinti o di attribuzione incerta (RA)
- 4.5. Disegni (D)
- Disegni di ubicazione sconosciuta (DUS)
- 4.6. Disegni di attribuzione incerta o altrui (DR)
- 4.7. Elenco di altri disegni rifiutati e di seguace
- TAVOLE
- Dipinti
- Disegni
- REGESTO
- BIBLIOGRAFIA GENERALE
- INDICE DEI NOMI a cura di Marialucia Menegatti
Alessandra Pattanaro
professore associato di
Storia dell’arte moderna all’Università degli
Studi di Padova dal 2008, è studiosa di pittura
ferrarese del Cinquecento e ha dedicato articoli
specialistici ad artisti estensi, quali Boccaccio
Boccaccino, Niccolò Pisano, Mazzolino, Garofalo,
Girolamo da Carpi, l’anonimo Maestro dei
Dodici Apostoli, i Dossi, i Filippi, Pirro Ligorio.
È autrice, in particolare, di un volume sulla ritrattistica
di Girolamo da Carpi (Girolamo da
Carpi. Ritratti, Cittadella 2000) e di articoli dedicati
all’attività pittorica e grafica dello stesso
apparsi in «Nuovi Studi», «Prospettiva» e «Master
Drawings». È in preparazione un volume da
lei curato che raccoglie gli atti del convegno
Disegnare l’antico, riproporre l’antico nel Cinquecento.
Taccuini, copie e studi intorno a Girolamo
da Carpi, svoltosi a Padova il 21-23 giugno 2018.