Con la sua Germania Tacito descrisse il mondo germanico per cercare di capirlo e di farlo comprendere, pur nella consapevolezza che esso sarebbe stato fuori (e contro) la civiltà di Roma. Il libro mostra come, con propositi e orizzonti diversi, sia Engels che alcune frange dell’élite nazionalsocialista guardarono all’opuscolo tacitiano rimarcando questa diversità. La storia della ricezione di Tacito nel mondo germanico, del resto, è un elemento non secondario nella storia della cultura tedesca e della formazione di una coscienza nazionale in Germania. Istanza radicata all’interno della cultura tedesca, il desiderio di “liberarsi da Roma” (Los vom Rom) assumeva un significato preciso: rifiutare una oppressione che si era riproposta in varie forme nel corso del tempo, fino all’esperimento imperiale di Napoleone III. Ma anche questa reazione poteva, a sua volta, assumere connotazioni ambigue – e brutalmente razziali – come accadde appunto nella mitizzazione degli «antichi Germani» da parte delle SS di Himmler.
Luciano Canfora
è professore emerito di filologia greca e latina presso l’Università di Bari, profondo conoscitore della cultura classica e autore di importanti studi sulla storia antica e su quella contemporanea. Membro dell’Institute for the classical tradition di Boston, della Fondazione Istituto Gramsci di Roma, e del comitato scientifico dell’Istituto della Enciclopedia Treccani, dirige la rivista Quaderni di storia e la collana La città antica.