Roma in età napoleonica

Antico, architettura e città da modello a laboratorio

a cura di Jean-Philippe Garric, Susanna Pasquali, Marco Pupillo

Punto franco, 4
2021, 368 pp., 172 ill. a colori e b/n
17x24 cm
ISBN: 9788833671437

€ 35,00  € 33,25
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Quarta

Dalla fine del Settecento al 1820 la Francia è stata una presenza preponderante in Italia: attraverso le conquiste militari di Napoleone, questa nazione ha disfatto e riconfigurato, oltre sé stessa, anche tutti i vecchi stati preunitari della penisola; il nuovo modello riformato di amministrazione dello Stato è stato esportato nei tanti luoghi direttamente governati dai francesi ed è rimasto, anche quando i suoi eserciti sono andati via. In questo ventennio la città di Roma è stata investita da straordinari cambiamenti: conclusa la vicenda della Repubblica Romana del 1798-1799, i ministri di Pio VII hanno rimesso in piedi lo Stato Pontificio importando più di una innovazione già sperimentata in Francia; tra il 1809 e il 1814, quando la città conquistata diventa la seconda capitale dell’Impero, sono i funzionari francesi a prendere da Parigi le decisioni sulla sua forma e il suo destino; nella seconda Restaurazione, a fronte dei cambiamenti epocali che il passaggio del secolo ha imposto, la città è di nuovo del papa ma non è più quella che era stata. Sull’influenza della Francia in Italia e a Roma gli studi già pubblicati sono ormai abbastanza perché, in questo volume, gli autori possano porsi alcune domande meno scontate, che riguardano la città nel suo insieme, le sue architetture e il suo patrimonio antico. Nel luogo dove da secoli artisti e viaggiatori si confrontano con le rovine della Roma imperiale, come cambia lo sguardo verso l’antico e il suo uso in rapporto alla creazione contemporanea? Come si esplicita l’attenzione ormai riservata anche alle fabbriche del Rinascimento? Quali sono i modi con si configura, nel passaggio del secolo, la lezione di Roma per gli architetti che poi si trovano ad operare altrove: a Milano, o fin nella lontana Russia? Infine, una volta che la città è direttamente amministrata dai francesi, si osserva come si intendevano modificare quegli spazi e quei fabbricati che fino al Settecento sembravano costituire un panorama immutabile.

Allegati
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Indice
  • SOMMARIO
  • Introduzione: per una storia della roma francese
  • Miraggi e giochi di specchi. Appunti sulla storiografia della “Roma francese”: Maria Pia Donato
  • Studi locali, studi settoriali: la “Roma napoleonica” degli architetti: Susanna Pasquali
  • PROGETTARE L'ANTICO
  • L’immagine dei cantieri aperti nei monumenti romani, 1809-1814: Susanne Adina Meyer e Serenella Rolfi Ožvald
  • Un restauro in pubblico: il tempio di Giove Tonante, testi e immagini: Marco Pupillo
  • 1813: il progetto del Jardin du Capitole. Vocazioni urbane e nuovo ruolo delle rovine nell’area del Foro Romano, del Palatino e del Velabro: Elisabetta Pallottino e Paola Porretta
  • Fuori dall’abitato: i progetti per la via Appia: Ilaria Sgarbozza
  • Rappresentazione e circolazione dell’antichità romana nello spazio repubblicano ed imperiale: il confronto delle politiche di acquisto delle Biblioteche nazionali di Parigi e di Milano: Francesco Dendena
  • L’ARCHITETTURA, TRASFERIMENTI E PASSAGGI D'EPOCA
  • I francesi e lo sguardo verso i modelli architettonici italiani: Jean-Philippe Garric
  • La gerarchia dei monumenti da osservare. Indagini su Roma dai diari di Hubert Rohault de Fleury, 1803-1804: Giusi Andreina Perniola
  • «Les grands projets appartiennent aux grands souverains». Notes sur le palais impérial pour Rome de Scipione Perosini (1810-1811): Adrian Almoguera
  • Reminiscenze romane sotto il cielo moscovita. Il padiglione della musica a Kuz’minki di Domenico Gilardi: Nicola Navone
  • Celebrare la vittoria su Napoleone: Carl Witberg e il primo progetto per la cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca: Federica Rossi
  • Sulla ricostruzione della basilica di San Paolo fuori le mura:nuovi documenti sul concorso Clementino del 1824: Richard Wittman
  • L'Idea di una città
  • Via Flaminia, 1804-1809: i disegni di Stern, Camporesi e Valadier per la pubblica passeggiata e una «idea di grandioso palazzo» per Luciano Bonaparte: Susanna Pasquali
  • Irreggimentare il Tevere: il progetto di Raffaele Stern, 1811: Fabrizio Di Marco
  • Une inondation à l’origine d’un programme. L’Arena Civica à Milan (1805), entre modèles antiques et contraintes environnementales: Romain Iliou
  • L’arco del Sempione per Milano capitale napoleonica «nell’assoluta mancanza di marmi»: Stefania Ventra
  • La visione di Roma del conte de Tournon tra invenzione e continuità. L’asse urbano tra ponte Milvio e porta San Giovanni: Piero Ostilio Rossi
  • APPROFONDIMENTI
  • Indice dei nomi