

Questo libro oltre e prima che di “storia” si occupa di storie, che sono state vissute nella Bologna del Seicento. A raccontarle è gente comune, che si trovava a passare nel tribunale criminale della città, detto del Torrone dalla torre di Palazzo pubblico in cui aveva sede, e ci parlano di uomini e di donne, di ragazzi, di preti, di baci rubati, di onore e di matrimonio, di viaggi e di spazi domestici. Sono storie che si leggono e che si guardano, e che ci consentono di entrare in un mondo vicino ma pure lontanissimo dal nostro.
- Introduzione. Uno sguardo lontano
- I. Amarsi «al tempo che si sgarbiva la fava». Le opere e i giorni in campagna e città
- II. Don Cesare e la sua chitarra. La Chiesa e i suoi riti dopo il concilio di Trento
- III. Sabbatina e le altre. Vite di lavoro
- IV. I maggi di Laura. Lo spazio del gioco e della festa
- V. Vita di Mingone. Storie di ragazzi perduti e di ragazzi a scuola
- VI. Baci rubati. Storie d’amore oppure di violenza
- VII. Mio marito vuol mangiare la mia carne in tavola. Matrimoni e adulteri
- VIII. Il calzolaio e il nobiluomo. Rituali dell’onore e della giustizia
- IX. Sei viandanti all’ospizio di Crevalcore. Storie di viaggio
- X. Era una sera che pioveva e tirava vento. I tempi e gli spazi del riposo
Ottavia Niccoli
ha insegnato Storia moderna all’Università di Bologna e all’Università di Trento. I suoi interessi scientifici si sono incentrati sulla storia sociale, culturale e religiosa della prima età moderna, con particolare riferimento all’uso delle immagini come fonti storiche.
Tra le sue più recenti pubblicazioni: Vedere con gli occhi del cuore. Alle origini del potere delle immagini (Roma-Bari, Laterza, 2011); Una rete di amicizie. Carteggi dalla “koinonia” di Ernesto Buonaiuti, 1915-1927 (Roma, Viella, 2015); La vita religiosa nell’Italia moderna. Secoli XV-XVIII (Roma, Carocci, 2017).
In corso di stampa un suo volume sui gesti nel Rinascimento e nella prima età moderna.