Afonso Cruz conduce il lettore tra le pagine di scrittori dell’età antica, come Plutarco, Diodoro Siculo e Filosseno, e di quella contemporanea, come Amos Oz, Canetti e Faciolince, passando per Montaigne, Rilke, Kafka, invitandolo a rendersi conto di far parte di una comunità tanto antica quanto attuale: quella accomunata dal vizio delle pagine e delle storie. L’autore ha la straordinaria capacità di unire la leggerezza della raccolta di racconti – i capitoli sono molto brevi – a un tono riflessivo tipico del saggio, supportato da un apparato di note. La scrittura di Cruz è asciutta, intima e immediata: parla al lettore, ad esempio quando racconta le proprie esperienze di scrittore, nel capitolo I libri che ci sposano, confidando che un suo lettore ha conosciuto la sua compagna grazie a O Pintor Debaixo do Lava-Loiças, un libro dello stesso Cruz. Il vizio dei libri ricorda le riflessioni di Alberto Manguel, ma Cruz va oltre: parte dalla lettura per parlarci della nostra condizione esistenziale di uomini, di uomini-lettori, come quando afferma: «I personaggi dei libri che leggiamo sono il mezzo di trasporto per ciò che non siamo, o meglio, per ciò che siamo senza essere. Credo che questa nozione sia fondamentale: essere profondamente ciò che non siamo». Ne Il vizio dei libri ritroviamo i temi già trattati nel racconto per ragazzi I libri che divorarono mio padre, ad esempio il ruolo salvifico e allo stesso tempo nefasto dei libri, come nel caso dello scrittore Al-Jahiz e del pianista Charles-Valentin Alkan, entrambi morti per essere stati schiacciati dal peso – non metaforico – dei propri libri. O gli attentati compiuti contro i libri, come quello della via Al-Mutanabbi, a Bagdad, una strada piena di librerie dove nel 2007 ci fu un attacco suicida. La lettura è qui concepita come un processo capace di cambiare ogni lettore grazie al potere di trasformazione. Alla fine del libro si ha voglia (come sempre, con Afonso Cruz) di leggere tutti gli autori citati nell’appendice bibliografica, il volume è inoltre impre- ziosito da opere d’arte sui libri e la lettura dal Medioevo al Novecento.
SOMMARIO
5 LA PRIMA VOLTA CHE CONOBBI: UNO SCHIZOBETICO
9 RACCONTARE, PIÙ CHE VIVERE PER SECOLI, PER MORIRE FELICI
14 I LIBRI CHE CI SPOSANO
17 A SQUARE
20 LA POESIA FA ARRESTARE I POETI, CAUSA INCIDENTI E AFFONDA BARCHE
25 MA LA POESIA PUÒ ANCHE SALVARE CITTÀ E LIBERARE SCHIAVI
27 TUTTAVIA, LA POESIA: PUÒ UCCIDERE DEGLI AMICI
28 LA MORTE, DI FRONTE AI LIBRI, È IMPOTENTE
33 PER RUBARE COME SI DEVE: SERVE LA CULTURA
35 UN PANE E UN LIBRO
40 IL PRINCIPIO DI ANTI-FERMAT
42 LIBERTÀ
46 FERITE APERTE
46 COME RIPOSARSI SEMPRE
51 IL TERZO POLMONE DI BAGHDAD
57 IL VIZIO DEI LIBRI
65 CIÒ CHE SI NASCONDE: IN UN CUCCHIAIO DA MINESTRA
68 LA QUESTIONE DEL GATTO MORTO
75 BIBLIOTECHE
76 PERCHÉ NON CI SONO MOLTI LETTORI
83 STORIA DEL LETTORE GALEOTTO
89 GATTI
92 DI QUANTO ABBIAMO BISOGNO DI UN OMERO
97 IL POETA CHE FU ASSASSINATO DAI SUOI LIBRI
99 COME TROVARE LA FELICITÀ NEI LIBRI CHE NON ABBIAMO LETTO
100 PER UN SOLO VERSO
105 BIBLIOTECA PERSONALE
109 TELETUBBISMO
114 CIÒ CHE SI NASCONDE: SOTTO UNA POESIA
115 LE STORIE CHE VANNO A MALE
120 LA VOCE DEI LIBRI
124 BIBLIOGRAFIA
126 ELENCO DELLE ILLUSTRAZIONI
Afonso Cruz
è uno dei maggiori autori portoghesi contemporanei. Illustratore, regista di film d’animazione e musicista, ha ricevuto l’European Union Prize for Literature col romanzo A Boneca de Kokoschka (Quetzal, Lisboa 2010), e numerosi altri premi in Portogallo per i suoi libri per ragazzi e adulti. Vive con la sua famiglia in campagna, dove produce birra. I libri che divorarono mio padre è il suo primo libro per ragazzi tradotto in italiano.