Nicola Navone, Anna Ruchat

Una casa sul lago

Arco
2023, 64 pp., 45 ill. a colori e b/n
20x25 cm
ISBN: 9788833672175

€ 20,00  € 19,00
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Quarta

Questo libro racconta la vita di una casa-darsena (residenza estiva monofamiliare affacciata sul lago di Lugano), a Brusino, in Svizzera, a poche decine di metri dal confine italiano, dalla sua gestazione alla fine degli anni Cinquanta, all’attuale maturità. Il racconto avviene per isole narrative e stilistiche: a una prima parte formata da tre racconti e una poesia, segue una scheda storico-tecnica sull’edificio, quindi la parte centrale con un portfolio di fotografie, per poi chiudere con un saggio sulla figura defilata di Giuseppe Roncati (ingegnere civile cresciuto in Italia ma di origini svizzere laureato, al politecnico di Milano nel 1928). Attraverso i continui cambi di punti di vista (le fotografie costellano il libro anche al di fuori del portfolio), che fanno pensare più a certo cinema o letteratura o addirittura musica che non al razionalismo severo che impronta l’architettura descritta, prendono forma, intorno alla casa, incroci di storia e geografia, tecnica e botanica e un racconto di persone, di mestieri. Protagonista, oltre alla casa, è la relazione disarmonica tra un padre (Giuseppe Roncati), ingegnere prestato all’architettura e una figlia: Flora Ruchat-Roncati, nata nel 1937 a Mendrisio e laureatasi in architettura nel 1962, una delle più rilevanti e innovative progettiste della storia recente, prima donna a ricoprire il ruolo di professore ordinario presso il Politecnico di Zurigo (1985 al 2002). Figura marginale ma ineludibile, simbolo della svolta generazionale e feticcio è Le Corbusier e con lui la Petite maison di Corseaux che il grande architetto progettò e costruì per i propri genitori negli anni 1923-1924. Lo sguardo di un giovane fotografo sulla casa nuda determina la sintassi del libro legando in un’unica narrazione racconti, saggi e disegni.

Allegati
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Autori

Nicola Navone
è vicedirettore dell’Archivio del Moderno dell'Università della Svizzera italiana, docente all’Accademia di architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana, e membro del Collegio di Dottorato “Architettura. Innovazione e Patrimonio”, Università degli Studi Roma Tre. Autore di numerose pubblicazioni, fra le quali La cultura architettonica italiana in Russia (Mendrisio Academy Press, 2008) Studi su Domenico Fontana. 1543-1607 (con Giovanna Curcio e Sergio Villari, Silvana 2011).

Anna Ruchat
(Zurigo 1959) ha studiato filosofia e letteratura tedesca tra la sua città natale e Pavia. Ha tradotto molti scrittori di lingua tedesca, tra cui Friedrich Dürrenmatt, Victor Klemperer, Nelly Sachs, Paul Celan, Mariella Mehr, Christine Lavant, Alexander Kluge, Heinrich Böll. I suoi esordi letterari sono legati alla traduzione. In particolare, quella di Il respiro e Il freddo di Thomas Bernhard. Narratrice in prima persona, da ultimo ha pubblicato la raccolta poetica La forza prigioniera (Passigli 2021).