Jacopo Stoppa

Il cronolibro di Mantegna

Cronolibri, 4
2008, 35 pp., 32 a colori
11,2x15,8
ISBN: 9788889854235

€ 8,90
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Quarta

Nell’opera di Andrea Mantegna (Isola di Carturo, Padova 1430-31 – Mantova, 1506) la ricreazione del mondo classico, cara all’umanismo antiquario padovano  in cui si forma, trova la sua più alta e compiuta espressione. Dagli affreschi nella cappella Ovetari a Padova, ammirati da Proust, al trasferimento nel 1460 alla corte mantovana di Ludovico Gonzaga, per il quale affrescherà l’illusionistica Camera degli Sposi, fino ai teleri con i Trionfi di Cesare il mondo di Andrea si compone  di un’umanità eroica, calata in paesaggi in equilibrio tra rovine archeologiche  e natura fossile. La maestria prospettica (basti citare il Cristo morto in scorcio della Pinacoteca di Brera), la cultura antiquaria e le invenzioni fantastiche (dalle nuvole animate ai Vizi cacciati da Minerva per lo studiolo di Isabella d’Este) rendono l’arte di Mantegna un caposaldo unico del Rinascimento.

Che cos’è un cronolibro
Quale modo migliore per scoprire e conoscere un’artista che cogliere in un colpo d’occhio l’evoluzione del suo stile? Ecco allora i cronolibri: monografie tascabili illustrate da sedici magnifici dettagli dei suoi principali capolavori in sequenza cronologica su un lato, mentre sul retro la riproduzione integrale dell’opera è accompagnata da una breve scheda che ne svela storia e significati. La biografia dell’artista e la lista dei dipinti completano questi indispensabili libretti a fisarmonica, ideali strumenti didattici e perfetti vademecum per gli amanti dell’arte.

Autore

Jacopo Stoppa
è professore associato di Storia dell'arte moderna all’Università degli Studi di Milano. Studioso della pittura lombarda del Seicento e della scultura rinascimentale lombarda, è autore della monografia di riferimento sul Morazzone (5 Continents, Milano 2003). Tra le varie collaborazioni alla realizzazione di mostre, la co-curatela dei cataloghi di Bramantino a Milano (2012), di Bernardino Luini e i suoi figli (P2014), e de Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari (2018), Fede Galizia (2021).