

In occasione del centenario della morte di Carlo Dossi si rende nuovamente disponibile in un’accurata edizione facsimile un introvabile tesoro di filologia: La lingua e lo stile di Carlo Dossi di Dante Isella, che il maestro Gianfranco Contini volle come terzo volume nella collana Ricciardi dei «Documenti di filologia», pubblicato nel “mese di giugno MCMLVIII” per i tipi della stamperia Valdonega di Verona. Questo primo lavoro di Isella deriva dalla sua tesi di laurea, discussa a Firenze nella primavera del 1947. L’impostazione critica fu suggerita al giovane, appassionato lettore del Dossi da un memorabile corso sulla Stilkritik di Leo Spitzer tenuto a Friburgo da Gianfranco Contini. Un rigoroso e nuovo metodo di lavoro trovò applicazione nello studio del grande scrittore lombardo, comprovando con gli strumenti raffinati della linguistica storica, della dialettologia e della critica variantistica (quest’ultima esemplarmente applicata alle due redazioni dell’Altrieri: 1868 e 1881), i più alti risultati dell’estetica crociana, rafforzati, nei loro esiti migliori, da una salda prospettiva storica. Si trattava, ancora una volta, di riuscire ad essere “postcrociani senza essere anticrociani”, assegnando al Dossi il suo seggio di classico del secondo Ottocento, nel segno di un espressionismo affacciato sugli esperimenti linguistici di Gian Pietro Lucini, Carlo Linati e Carlo Emilio Gadda. Carlo Dossi è stato uno dei maggiori scrittori italiani del secondo Ottocento. Partecipò giovanissimo al movimento della Scapigliatura e fu diplomatico sotto i governi Crispi. Dal 1896 si ritirò a Corbetta. Tra le sue opere più famose: l’Altrieri (1868), la Desinenza in A (1878 e 1884), Amori (1887) e le postume Note Azzurre (1964).
1 PREMESSA
5 NASCITA DELL'ESPRESSIONISMO DOSSIANO
14 LA LINGUA DEL DOSSI
76 GRAFICO DEL "PASTICHE" DOSSIANO
81 DAL PRIMO AL SECONDO ALTRIERI
93 LE ALTRE OPERE
APPENDICE
101 GLOSSARIO DOSSIANO
Dante Isella
Varesino, scomparso nel 2007, è stato professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di Pavia e al Politecnico di Zurigo, accademico della Crusca, con Giorgio Manganelli fondatore della collana di Scrittori italiani della Fondazione Pietro Bembo per l’editore Guanda. Tra i più grandi filologi italiani, ha curato le edizioni del Maggi, di Parini, Porta, Dossi, Tessa, Gadda, Fenoglio, Montale, Sereni. Di fondamentale importanza la sua produzione saggistica, volta in particolare al delineamento e allo studio di una «Linea lombarda» della letteratura italiana: I lombardi in rivolta. Da Carlo Maria Maggi a Carlo Emilio Gadda (Einaudi, Torino 1984), L’idillio di Meulan. Da Manzoni a Sereni (Einaudi, Torino 1994), Lombardia stravagante. Testi e studi dal Quattrocento al Seicento tra lettere e arti (Einaudi, Torino 2005).