

Il primo dei due saggi che compongono il volume affronta la questione della crisi degli stati cittadini italiani alla fine del Medio Evo. L’Italia centro-settentrionale, ancora ai primi del Trecento, vantava un ampio numero di città-stato, ma nei due secoli successivi queste scomparvero quasi tutte come soggetti politici autonomi. Alcune (poche) divennero le capitali di più vasti stati regionali, altre semplicemente finirono per perdere la loro indipendenza. Il saggio indaga tempi, modi e cause di questo processo, che venne di fatto cancellando quella che era stata fino ad allora un’originale forma politica tipicamente italiana. Il secondo contributo descrive invece la geografia politica della Penisola tra XV e XVI secolo. Si trattava di una realtà complessa, con attori territoriali di varie dimensioni e di vario peso. Tra soggetti grandi, piccoli e piccolissimi sussistevano legami che davano vita ad un “sistema di stati”. Questo sistema, alla fine del Quattrocento, non resse, invero, alla prova delle pressioni straniere. Ma le guerre d’Italia che ne seguirono non alterarono in modo sostanziale la geografia politica che gli stati rinascimentali avevano posto in essere, il che ne dimostra, se non altro, la relativa solidità. Il volume è corredato da numerose e innovative mappe a colori, che non solo permettono al lettore di farsi un’idea molto più precisa delle frammentarietà della geografia politica italiana, ma rendono immediatamente visibili le sfere d’influenza e le aree verso cui si appuntavano le aspirazioni egemoniche delle potenze maggiori (tanto italiane quanto straniere).
- INTRODUZIONE
- LE CRISI DELLE CITTÀ-STATO: due chiese e due città
- Il collasso degli stati cittadini
- Crisi demografica, crisi politica, crisi di sistema e crisi militare
- Chiusure oligarchiche nelle dominanti e nelle città suddite
- Città e contadi dopo la crisi degli stati cittadini
- L'effervescenza delle città meridionali
- Verso uno spazio maggiormente omogeneo
- IL SISTEMA DEGLI STATI ITALIANI E LA GEOGRAFIA POLITICA DELL'ITALIA RINASCIMENTALE: Stabilità e frammentazione
- Territorialità e particolarsmi
- Varietà di configurazioni e risposte diverse a problemi analoghi
- Stati giovani e stati antichi, diversità nei tempi e nei modi di affermazione
- Pluralità di forme e di ordinamenti: statualità e non statualità
- Separatezza e apertura
- Carenza di legittimità e autolegittimazione
- Gerarchie, sfere d'influenza, tensioni interne: il problema della diffidenza
- Un quadro destinato a durare
- CARTOGRAFIA: introduzione alle mappe
Francesco Somaini
è professore associato di Storia medievale all’Università del Salento. Si è occupato principalmente di storia della Chiesa e delle istituzioni ecclesiastiche tra Medioevo e prima Età Moderna, nonché di storia politica, diplomatica ed istituzionale del Rinascimento. Tra le sue numerose pubblicazioni, si possono ricordare un saggio sullo Stato visconteo-sforzesco per la Storia d’Italia UTET (1998), e Un prelato del XV secolo. Il cardinal Giovanni Arcimboldi, vescovo di Novara e arcivescovo di Milano (Herder, Roma 2003). Attualmente si interessa anche di cartografia storica, di storia dei luoghi e degli spazi e di «cose turche» (in particolare i rapporti tra Italia e mondo ottomano alla fine del Medioevo).