Mia-O
2014, 128 pp., 29 ill. a colori, 2 in b/n
21x28
ISBN: 9788897737155

€ 19,00
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Quarta

Gli Alfagatti sono una razza speciale: sono, innanzitutto, i gatti di razza (e non) dipinti pelo per pelo, è il caso di dirlo, dall’illustratrice scientifica Gabriella Gallerani, in ordine alfabetico. A ciascuno la propria lettera per arrampicarsi, nascondersi, stiracchiarsi, giocare, sbadigliare o semplicemente stare in posa: e allora A come Angora, B come Bengala, C come Ceylon, D come Devon Rex… G come gatto (e come cosa sennò?), e ancora M come Maine Coon, P come Persiano, S come Siamese… fino a Zzzz come le 18/20 ore che un gatto trascorre quotidianamente a dormire. Ma gli Alfagatti sono anche “i” gatti che hanno fatto la storia… e la letteratura, il cinema, i fumetti, la musica e, naturalmente, la felicità degli autori che hanno condiviso la vita con loro. Siano essi tigrati o pointed, rossi o neri, randagi o di razza, questi gatti hanno tutti una cosa in comune: hanno tutti un Nome. E allora ecco un alfabeto di oltre 600 gatti “alfa”, con altrettante piccole storie “spulciate” da Paola Gallerani: senza Apollinaris, Bébert, Boise, Catarina, Giuseppe, Murr e Williamina, Twain, Céline, Hemingway, Poe, Morante, Hoffmann e Dickens avrebbero scritto allo stesso modo? E se siamo certi che si debba a Pulcinella La Fuga del Gatto per clavicembalo composta da Domenico Scarlatti, senza Elvis (il gatto, altrimenti sarebbe una vera domanda retorica), John Lennon avrebbe composto quelle stesse canzoni? Se non ci fosse stato Spithead, Newton avrebbe inventato la gattaiola? Gatti muse, nel senso più tradizionale, ma certo anche Micetto, che si nascondeva nelle sottane di papa Leone XII, Brillant, l’angora prediletto di Luigi XV, Jock che assisteva Churchill nei consigli di guerra, e Socks che ha abitato alla Casa Bianca con Clinton avranno contribuito a ispirare non poche decisioni. E se Mitsou e Marcus sono i gatti di famosi attori (Marilyn Monroe e James Dean), Orangery e Pyewacket sono attori famosi (Colazione da Tiffany e Una strega in Paradiso). CC, il primo gatto clonato, e Bouhaki il primo gatto scolpito sono invece gatti da primato, mentre All Ball è il primo gatto di un primate, la gorilla Koko. Infine, che ne sarebbe di Alice senza il gatto del Cheshire, o di Titti senza Silvestro? Perché anche i nomi di gatti “inventati” hanno posto in questo libro che è insieme un ritratto inedito, per stile e bellezza delle illustrazioni, dell’aspetto di alcune delle più affascinanti “tigri in casa” e un repertorio delle caratteristiche memorabili e uniche che rendono ogni gatto degno di un Nome.

Allegati
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Autori

Paola Gallerani
è laureata e specializzata in storia dell’arte all’Università degli Studi di Milano, è stata caporedattore della 5 Continents Editions dalla sua fondazione al maggio 2006, occupandosi del coordinamento editoriale dei volumi d’arte e saggistica e di tutte le co-edizioni con il musée du Louvre. Ha collaborato con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, catalogando l’archivio Giovanni Testori, di cui è la principale esperta, e ha insegnato Organizzazione delle attività editoriali all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Nell'ottobre 2006 fonda con Marco Jellinek l'Officina Libraria, occupandosi oltre che della direzione editoriale anche della grafica della maggior parte dei volumi. Dal 2011 si occupa anche di LO, l'etichetta per bambini, scegliendone i titoli con Marco, spesso traducendoli e a volte inventandoli (anche con lo pseudonimo di Amélie Galé). Nel 2016 crea Ab Ovo edizioni, il marchio di Officina dedicato a salute e benessere.

gallerani@officinalibraria.com

foto © Stefania Ciocca

Gabriella Gallerani
Illustratrice scientifica di zoologia e botanica per le maggiori case editrici italiane, vive e lavora a Milano. Dal 1995 si dedica al recupero di vecchi oggetti in legno, che trasforma in pezzi da Wunderkammer dipingendoli a trompe-l’oeil con finti stipi, ceramiche, argenti e l’immancabile bestiario, e alla creazione di borse uniche, in sete cangianti e pelle, cucite e dipinte a mano con fiori, animali e gioielli del suo immaginario fantastico. Dal 2002 collabora come scenografa per l’allestimento di spazi e negozi per Fiorucci, Cravatterie Nazionali, Bonaria Loi, Pria. Per le illustrazioni utilizza tecniche miste: tempera, acquarelli, matite e aerografo. Nel 2016 Il giardino di Gabriella Gallerani è stato messo in mostra al Laboratorio Formentini per l’Editoria di Milano.