

Letto, amato e imparato a memoria da un pubblico vasto e variegato, il capolavoro dell’Ariosto ha influenzato ampiamente le arti figurative, come attestano edizioni illustrate, dipinti, sculture, maioliche e vari oggetti d’arte applicata. Un settore in particolare, però, riserva ancora molte sorprese: gli affreschi ispirati al poema, che sembravano poco numerosi e sono stati poco indagati. Ma è davvero possibile che il best-seller del secolo abbia lasciato così scarsa traccia di sé nelle dimore nobiliari italiane? Questo libro dimostra il contrario. Prendendo le mosse dalle terre estensi, luogo di nascita e di prima diffusione del poema, l’autrice percorre la penisola analizzando affreschi noti e meno noti, in particolare nell’arco alpino, dove la persistenza del gotico cortese apre la via a un’entusiastica ricezione delle storie cavalleresche, adattate alla nuova sensibilità rinascimentale. Spesso ispirati alle xilografie delle edizioni di maggiore successo, i vari cicli pittorici presentano una qualità artistica discontinua, dimostrando così la popolarità delle storie ariostesche, scelte non solo dalle raffinate corti di Parma, Mantova o Firenze, ma anche dalla piccola nobiltà di campagna. Mentre ferve tra i letterati il dibattito critico sullo statuto dell’Orlando furioso, il pubblico ha già decretato il proprio verdetto: il Furioso è destinato a diventare un classico. Alcuni lettori, divenuti committenti, affermano il proprio appassionato parere scegliendo di fare rappresentare storie ariostesche nelle proprie dimore in anni precoci. Le avventure di Ruggiero, Bradamante, Angelica, Orlando o Astolfo non solo evocano il mondo fantastico dell’Ariosto, garantendo all’osservatore un momento di diletto e di evasione, ma vengono spesso reinterpretate alla luce di esigenze specifiche, e ogni personaggio viene chiamato di volta in volta ad incarnare i valori dei committenti, le loro aspirazioni sociali, il loro bisogno di affermazione dinastica e politica.
Sommario
9 Introduzione
17 Capitolo I: (S)fortuna figurativa dell ’Orlando furioso tra 1516 e 1542
20 1.1 gli affreschi perduti di Jacopo Bassano
23 Capitolo 2: Letture Estensi
25 2.1 i cicli perduti di Ferrara e Sassuolo
25 2.1.1 Dosso e Battista Dossi a Ferrara: una committenza estense
36 2.1.2 Nicolò dell’Abate e Jean Boulanger a Sassuolo
51 Capitolo 3: Affreschi all’insegna della Fenice
52 3.1 l’Area emiliana
52 3.1.1 Palazzo Torfanini a Bologna
67 3.1.2 La Torre di Baggiovara
79 3.2 il Piemonte: due cicli affrescati a Chiusa di Pesio
91 3.3 la Valtellina
93 3.3.1 Palazzo Besta a Teglio
153 3.3.2 Palazzo Valenti a Talamona
156 3.3.3 Castello Masegra a Sondrio
162 3.4 un sorprendente fregio giolitino a Como
168 3.5 Bergamo
169 3.5.1 «Favole dell’Ariosto» in piazza Mascheroni
182 3.5.2 Palazzo Alessandri
205 3.6 Palazzo Zorzi a Mel
218 3.7 Palazzo Zugni a Feltre
223 3.8 Un ciclo eterogeneo: Palazzo Colonna-Barberini a Palestrina
231 Capitolo 4: L’onda lunga dell’esplosione giolitina : la seconda metà del Cinquecento
232 4.1 Affreschi Valgrisiani: il caso di Villa Gozzini a Gorlago
242 4.1.1 Cicli valgrisiani di piccolo formato: i cassoni di Girolamo da Santa Croce
245 4.2 Palazzo de Rochis a Verona
253 4.3 la grotta di Alcina a Mantova
261 4.4 Palazzo del Giardino a Parma
286 4.5 Genova e la Spagna
286 4.5.1 Villa Centurione Doria a Pegli
288 4.5.2 Palazzo Spinola Pessagno a Genova
293 4.5.3 Villa Pallavicino delle Peschiere
294 4.5.4 Maestranze Genovesi in Spagna: il Palazzo di Don Álvaro de Bazán
299 4.6 la Rocca di Spoleto
301 4.7 la Retirata di Mondragone a monte Porzio Catone
311 Capitolo 5: Il tramonto del Cinquecento e l’alba della Gerusa lemme liberata
312 5.1 Villa Besozzi-Casati a Cologno Monzese
320 5.2 Il Fregio di Villa Giovannina a San Giovanni in Persiceto e gli affreschi perduti di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri
339 5.3 Il Casino di Lanfranco sui Monti di Bravetta
348 5.4 Firenze e dintorni
348 5.4.1 Villa Medici Corsini a Mezzomonte
355 5.4.2 Villa Il Pozzino a Castello
359 5.4.3 Un’allegoria ariostesca a Palazzo Pitti
367 conclusioni
377 APPENDICE
377 Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo:
377 un originale binomio letterario
381 Palazzo Vavassori (santa grata inter vites) a Bergamo
385 TAVOLE
465 Cronologia dei Cicli Ariosteschi
470 indice dei nomi
Federica Caneparo
Si è perfezionata in letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 2012, indagando la fortuna figurativa dell’Orlando furioso. Si è poi specializzata in storia dell’arte moderna all’Università di Pisa, studiando la committenza farnesiana tra la fine del Cinquecento e il Seicento. Attualmente all’Università di Chicago, si occupa di temi letterari nell’arte del Rinascimento. Ha pubblicato articoli e saggi su edizioni illustrate cinquecentesche e su cicli affrescati ispirati a fonti letterarie antiche e moderne.