Il libro nasce dal desiderio di documentare, attraverso splendide immagini fotografiche, i leggendari artefici della musica soul, la cui culla è la città statunitense di Memphis (Tennessee).Il fotografo newyorchese Thom Gilbert ha approntato un set fotografico ai Royal Studios di Memphis, sede della famosa casa discografica Hi Records, che lanciò le carriere di Al Green, Ann Peebles, e dozzine di altri performers. La “stanza verde” degli studios è presto stata animata da celebrità della musica soul come Bobby “Blue” Bland con il suo inseparabile cappello da marinaio, i fratelli Hodges della Hi Rhythm Section, mentre Bobby Manuel e Lester Snell, musicisti della leggendaria Stax Records, che stavano effettuando una registrazione, tra una pausa e l’altra si sono fatti ritrarre. Gilbert sembra aver fotografato tutte le persone viventi che hanno a che fare con la musica soul di Memphis. Dal reverendo Jesse Jackson, che ha registrato album di pure parole per l’etichetta Respect Records della Stax, a Sam Moore dell’indimenticabile duo soul Sam & Dave, Carla Thomas, Aretha Franklin, Steve Cropper, B.B. King, Bobby Rush, e tantissimi altri, inclusi i meno noti ma altrettanto vitali session players, i parolieri, i tecnici del suono, i PR, ovvero tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande e noto in tutto il mondo il Memphis Sound.
Table of Contents
6 “In Performance at the White House: Memphis Soul”
9 A foreword by Dan Aykroyd
21 Wayne Jackson talks about meeting, hearing and playing for the first time with...
66 “Stax vs. Motown”: A story by Mable John
95 “Black on White”: An interview with Eddie Braddock
241 History of Stax Records and the Stax Museum of American Soul Music
243 Index of artists
256 Acknowledgments & Credits
Thom Gilbert
Fotografo, è nato a New York ed è cresciuto a Long Island. Le sue immagini sono state pubblicate su Interview, New York Magazine, Gotham, NY Times Magazine, LA Confidential, GQ e Hampton’s Magazine. Gilbert ha vinto numerosi premi tra cui l’Hasselblad Masters Series. Definisce «onesti» i suoi ritratti, fondati sul rapporto fiduciario che riesce a stabilire con i soggetti e che gli permettono di fermare con uno scatto la loro più profonda identità.