Cataloghi di mostre
2018, 2018 • 112 pp. • brossura • 20 x 27 cm • 50 ill. circa
978-88-99765-87-3

Lingua: italiano

Catalogo della mostra
Piacenza, Palazzo Galli, 3 marzo – 3 giugno 2018
ISBN: 9788899765873

€ 23,50  € 22,33
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Quarta

Genovesino e Piacenza

 

a cura di Francesco Frangi, Valerio Guazzoni e Marco Tanzi

 

Sulla traccia della recente esposizione cremonese, questa mostra si propone di accrescere le conoscenze su Luigi Miradori detto il Genovesino (Genova?, 1605 circa – Cremona, 1656) illuminando gli anni farnesiani, quando – tra il 1632 e il 1636 – il pittore risiede a Piacenza; ponendo l’accento anche sulle successive relazioni che mantiene con la citta? emiliana, diventate paradossalmente quasi piu? intense e feconde dopo il trasferimento a Cremona. È un lustro di crisi per Piacenza; la citta? e? uscita stremata dalla peste del 1630 e sono ormai chiusi i grandi cantieri pittorici degli anni Venti che avevano visto la presenza nel Duomo di Morazzone e Guercino, mentre in piazza grande si e? conclusa la spettacolare impresa dei cavalli, i monumenti equestri di Ranuccio e di Alessandro Farnese, opera superba di Francesco Mochi. A Piacenza Genovesino vivacchia, si lega al conterraneo letterato Bernardo Morando, che gli fa da mentore, ma probabilmente non riesce a garantirne il successo nella citta? emiliana. Nel 1635 infatti il pittore supplica Margherita de’ Medici, moglie del duca Odoardo Farnese, di poter abbandonare i territori farnesiani perche? e? «in necessita? con la sua povera famigliola» e le «faccende di detta sua arte» sono «mancate». Non gli resta dunque che «andare in altre parti» a cercare quella fortuna che comincera? ad arridergli solo dopo il definitivo approdo a Cremona, avvenuto entro il 1636.

A Piacenza tuttavia Genovesino esegue diverse opere per gli altari di importanti famiglie, mentre e? documentata dal Settecento nelle raccolte cittadine la presenza di svariati dipinti da cavalletto, tra i quali numerose nature morte, un genere ancora tutto da riscoprire.

Nella circostanza, oltre alle tele gia? note delle collezioni pubbliche e private, e? riemerso, in San Savino, un incisivo San Girolamo, mentre e? stato rintracciato in una storica raccolta piacentina un capolavoro dell’artista, la Circoncisione del 1643. Rispetto alla mostra di Cremona, inoltre, risulta privilegiato il rapporto del Miradori con il mondo della gra ca, grazie all’esposizione di alcune stampe da cui il pittore trae ispirazione per le sue composizioni; ma anche dall’unico disegno sicuramente attribuibile al pittore, riemerso recentissimamente dal collezionismo privato.

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Francesco Frangi

Valerio Guazzoni

Marco Tanzi

Eventi

Genovesino e Piacenza

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Autori

Marco Tanzi
è nato a Cremona nel 1956, ed è professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università del Salento. Si occupa prevalentemente della cultura figurativa in Italia settentrionale dal Quattrocento al Seicento, di artisti girovaghi lungo tratte per niente canoniche della geografia artistica dello stivale e, più di recente, del Rinascimento in Terra d’Otranto. Ha pubblicato numerosi i volumi tra i quali I Campi, 2004; Arcigoticissimo Bembo, 2011; La Zenobia di don Álvaro, 2015, gli ultimi due per Officina Libraria. Tra le mostre si segnalano: Pedro Fernández da Murcia, lo Pseudo Bramantino, Barocco nella Bassa. Pittori del Seicento e del Settecento in una terra di confine e ha co-curato Il Rinascimento nelle terre ticinesi (2010) e Bramantino a Milano (2012).

Francesco Frangi
è professore ordinario di Storia dell’arte moderna e Museologia all’Università degli Studi di Pavia (sede di Cremona). È uno dei maggiori esperti del Cinquecento e del Seicento lombardo. Ha curato e co-curato diverse mostre e rispettivi cataloghi; tra i più recenti: Peterzano. Allievo di Tiziano, maestro di Caravaggio (2021), Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia (2018), Giacomo Ceruti, 1698-1766: popolo e novità alla vigilia dell’età dei lumi (2013), Carlo Ceresa, un pittore del Seicento lombardo tra realtà e devozione (2012). È autore di una monografia sulla giovinezza di Daniele Crespi (2012) e su Francesco Cairo (1999).

Valerio Guazzoni
storico dell’arte, si occupa principalmente della pittura della Controriforma in Lombardia, soprattutto tra Brescia e Cremona. Numerosi i saggi pubblicati e i contributi, tra cui la collaborazione al catalogo della mostra Piccio nella collezione di disegni e nelle carte di Piero Chiara (Castello di Masnago, Cremona 2007; catalogo Silvana, Cinisello Balsamo).